Le donne, naturalmente, hanno sempre lavorato, tanto nei ruoli tradizionali ricoperti all’interno della famiglia quanto in diversi settori della società. Dalle mansioni più umili (cameriere, lavandaie, tessitrici, balie, operaie...) agli incarichi altolocati (dame di corte, badesse, istitutrici, maestre, infermiere...), il problema non è mai stato l’inserimento nel mercato professionale, bensì la tutela dei diritti e il conseguimento della parità professionale.
Con lucidità Simone de Beauvoir scriveva ne Il secondo sesso, datato 1949: «La donna che acquista l’indipendenza economica, non è per questo in una situazione morale, sociale, psicologica identica a quella dell’uomo. La maniera con cui s’impegna e si dedica alla sua professione dipende dal complesso costituito dalla forma globale della sua vita. Ora, quando ella comincia la sua vita di adulta, non ha dietro di sé lo stesso passato di un uomo; non è considerata dalla società con gli stessi occhi; l’universo le si presenta in una prospettiva diversa». Considerazioni, queste, espresse dopo gli anni delle due Guerre mondiali durante i quali le donne avevano occupato a vario titolo posizioni maschili, affermandosi sempre di più nel settore del terziario come impiegate.
Gli uffici in cui occorrevano segretarie e stenografe furono fra i primi, insieme con le scuole materne ed elementari, ad aprirsi alle aspirazioni lavorative delle giovani diplomate. Le banche, a loro volta in rapida trasformazione e sempre più presenti sul territorio durante il boom economico, furono luoghi d’impiego privilegiati e appetibili, ancorché lungo i binari di una carriera di rango inferiore rispetto a quella degli uomini: solo nel 1963 con la legge n. 7 del 9 gennaio fu disposto il «divieto di licenziamento delle lavoratrici per causa di matrimonio». Fu un momento di svolta che il ’68, il referendum sul divorzio del 1974, la legge n. 194 sull’aborto (22 maggio 1978), le successive disposizioni relative al congedo di maternità suggellarono in vista dei progressivi, ma non ancora del tutto completi, perfezionamenti contrattuali nel pubblico e nel privato.
Centro meccanografico dell’Istituto bancario San Paolo in piazza Bernini 5, 1955.