Ad inaugurare la festa per la premiazione delle alunne più meritevoli del 1911 fu il prof. Formento, con il discorso «La scienza nell’educazione della donna», efficace rappresentazione della mentalità e dei valori della società dell’epoca.
Constatando il continuo aumento delle materie di studio nel corso dei secoli, processo legato al dilatarsi dello scibile umano e all’esigenza di formare buoni cittadini, Formento rileva come la donna ne fosse sempre stata esclusa. Solo nell’Ottocento ci si rese conto che questo rappresentava un grave danno per la società, che affidava alla madre, alla moglie, alla sorella, alla figlia il ruolo di consolatrice, consigliera, educatrice.
Ai primi educatori, tuttavia, la donna «parve un essere così gentile» che l’istruzione che le si diede fu tutta «indirizzata a svolgere il cuore e l’immaginativa».
La ragione fu pertanto molto trascurata. All’Educatorio Duchessa Isabella, invece, l’istruzione scientifica si accompagnò sempre agli studi «volti a dare gentilezza», con indubbi vantaggi. Infatti, «la conoscenza scientifica delle principali leggi della natura», rafforzando l’intelletto della giovinetta, le permette anche di tenere a freno «la soverchia sensibilità», per diventare una donna forte nella vita.
«Il metodo preciso delle ricerche scientifiche educa alla ricerca delle cause e alla previsione degli effetti».
Divenuta adulta, non correrà il rischio di «accettare, come verità indiscutibili, facili vaniloqui di saputelli». La capacità di interloquire ponendo domande intelligenti sarà anch’essa un «non trascurabile frutto per le relazioni quotidiane nella vita di famiglia».
Il saluto conclusivo alle allieve è la previsione nel loro futuro della gioia, negata alle donne del passato, di una maggior vicinanza spirituale «ai padri, ai fratelli, allo sposo, ai figli».