Il 18 ottobre 1920 viene assunta come maestra interna straordinaria presso l’Educatorio la “cara, intelligente, brava figliola, raccomandabilissima sotto ogni rapporto” Aurora B., così segnalata all’Amministrazione Sanpaolina dalla direttrice dell’Istituto Nazionale delle Figlie dei Militari, dove la giovane aveva conseguito licenza normale e diploma di abilitazione all’insegnamento elementare. Passata di ruolo nel 1922, B. insegna fino al gennaio 1943, quando le attività didattiche vengono sospese a causa dello stato dell’edificio, gravemente danneggiato dai bombardamenti.
Per evitare il licenziamento, a partire dal 25 gennaio 1943 l’ormai ex maestra viene ricollocata in qualità di archivista presso l’ufficio fidi dell’Istituto San Paolo di Torino, con lo stesso trattamento previdenziale ed economico goduto in precedenza e maggiorato del corrispettivo in contanti degli “assegni in natura”, cioè alloggio, vitto, bucato, cure mediche e riscaldamento, di cui il corpo docente beneficiava risiedendo nell’Educatorio.
Il passaggio ad un ambiente lavorativo del tutto diverso e lo svolgimento di mansioni nuove non dovettero essere semplici: da una parte le valutazioni annuali dell’impiegata ne segnalano la “buona” cultura generale e l’operosità, l’“ottima” moralità e l’“ineccepibile” condotta in servizio, dall’altra i giudizi relativi alle competenze di ruolo non appaiono postivi.
“La buona volontà e l’allenamento al lavoro”, l’impegno e la dedizione, il non guardare “mai i limiti di orario”, sempre evidenziati nelle valutazioni, permisero però alla B. di superare le difficoltà imposte da una professione non sua, tanto da farle meritare nel maggio del 1966 il conferimento, da parte dell’Istituto San Paolo, della medaglia d’oro a ricordo del servizio prestato.