La Compagnia per la salvezza delle donne

Un percorso storico sulle donne legate al mondo della Compagnia di San Paolo dal XVI al XX secolo. Le carte dell’Archivio storico ci raccontano le vite delle protagoniste, che, con modalità differenti, testimoniano il superamento di pregiudizi, ostacoli economici, sociali e formativi




Quale fu il ruolo delle donne nell’Europa di Antico Regime?
Quale margine d’azione ebbero nelle città sempre più popolose del Cinque, Sei e Settecento?
Nei secoli di grandi regine e duchesse, la maggior parte delle esponenti dei ceti medio-bassi aspirava a buon matrimonio e diventava madre, oppure era destinata al convento con una dote monacale. Del resto il celebre giurista e teorico francese Jean Bodin aveva sentenziato che le donne «dovessero essere tenute lontane da tutte le magistrature, i luoghi di comando, i giudizi, le assemblee pubbliche e i consigli perché si occupassero solo delle loro faccende domestiche». Convinzioni diffuse cui andarono affiancandosi gli effetti della Controriforma e del sempre più rigido disciplinamento sociale all’interno della sfera pubblica e privata degli individui. Ovunque sorsero istituti destinati a tutelare (ma anche a controllare) le fanciulle e le signore nelle varie fasi della loro vita biologica.

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Giovanni Bartolomeo Caravoglia, San Paolo accompagna santa Tecla da Trifena, 1675-76, o ante 1675, Collezioni Intesa Sanpaolo.

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Sede del Soccorso (1652-1756) nell’attuale via Cavour.

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Sede del Deposito (1720-1853) nell’attuale via Garibaldi.

L’Opera della Casa del Soccorso delle vergini



Fin dalla sua istituzione, la Compagnia dimostrò una notevole sensibilità verso l’assistenza femminile. La Casa del Soccorso, fondata nel 1589, ospitava fanciulle povere, di civile condizione che non potevano ricevere un’educazione adeguata al loro stato e correvano il rischio di cadere vittime di profittatori (ed erano perciò dette “pericolanti”). Nel 1683 fu fondata la Casa del Deposito per ospitare donne di qualunque condizione ed età, desiderose di abbandonare la loro situazione di “disonestà”.

A metà Settecento, alle due istituzioni femminili si aggiunse la gestione della Casa delle Forzate (chiusa poi nel 1799), più per volontà regia che per iniziativa della Compagnia. Dopo la parentesi napoleonica, la gestione delle Opere tornò alla Compagnia, che nel 1833 estese le regole del Soccorso al Deposito e nel 1846 le unificò. Nel 1853, quando l’amministrazione dell’Istituto passò alle Opere Pie di San Paolo, il Soccorso e il Deposito erano ormai veri e propri istituti educativi.